LA PLASTICITA’ DEL CERVELLO

LA PLASTICITA’ DEL CERVELLO

Il cervello ha una proprietà definita plasticità. Ciò significa che i collegamenti tra i neuroni non sono sempre fissi, ma possono cambiare in funzione dell’apprendimento. L’essere umano, infatti, può apprendere comportamenti corretti (funzionali al suo percorso di vita) o scorretti (disfunzionali al suo percorso di vita).

Qualora si creino nuove sinapsi, ossia nuovi percorsi neuronali, il comportamento tende a modificarsi. Ad esempio in fase di sviluppo alcuni collegamenti neuronali possono essere rinforzati, mentre altri possono essere persi o indeboliti.

Questo fenomeno viene messo in evidenza anche dallo studio di Pavlov, il quale associò per un certo numero di volte un campanello all’offerta di cibo a dei cani. Pertanto, al solo suono del campanello, gli stessi , iniziavano ad avere una maggiore salivazione. Ciò significa che questi animali avevano modificato i loro percorsi neuronali.

Quando la sinapsi è rinforzata, si traccia un’abitudine, che prende sempre più forza. Qualora quest’abitudine sia particolarmente forte per l’essere umano, egli non può farne a meno. Vi sono esempi positivi quali: il praticare uno sport, abitudini alimentari sane, praticare alcuni hobby, ecc.. vi sono poi degli esempi negativi quali : la dipendenza dal gioco, il fumo, le cattive abitudini alimentari, ecc .. tutto nasce dal fatto che i percorsi neuronali che si sono creati, tendono a rafforzarsi sempre di più. Le sinapsi negative possono essere abbandonate o perse, ma per raggiungere questo risultato occorre uno sforzo, che implica quasi certamente una crisi. Molti sportivi quando smettono di fare gli atleti, possono subire anche loro una crisi giacché sono abituati ad allenarsi quotidianamente, e quando ciò viene a mancare, la mancanza di ripetizione delle abitudini (anche in termini di sinapsi) tende a creare una crisi.

Per creare nuovi percorsi neuronali vi sono due modi:

  1. 1.Attraverso nuove forme di pensiero, che sono ripetute nella propria mente.
  2. 2.Attraverso azioni fisiche, anche se ripetute, che determinano nuovi percorsi neuronali.

Ciò significa che per cambiare le nostre abitudini, possiamo agire o sul pensiero o attraverso delle nuove azioni fisiche. Qualora ciò si ripeta, si dà atto a quella che abbiamo cercato di spiegare come plasticità del cervello.